MAGGIO 15, 2024

Dino Meneghin   

La Storia di Dino Meneghin: Dal Piave all'Olimpo del Basket - SportPodcast

Ignis, Scavolini, Snaidero, Benetton, Vismara, Dietor. C’è stato un tempo in cui questi nomi non identificavano prodotti commerciali, ma squadre di Basket. Alcuni, addirittura, non esistono più sul mercato, eppure, chi c’era, se li ricorda per il colore della canotta e per la storia della squadra che portava quel nome. Serve la lente d’ingrandimento, sull’atlante, per trovare Alano del Piave un comune in provincia di Belluno con 2700 abitanti. E ne serve una ancora più grossa per distinguere una sua frazione, Fener che di abitanti ne ha 410. Quattro fanno parte della famiglia Meneghin. I due figli, Renzo e Dino, giocano tra le montagne, divisi in due bande. Quella dei grandi, di Renzo, e quella dei piccoli, di Dino, che ha tre anni in meno. Per incontrare gli amici devono camminare per chilometri. Così, tra scarpinate e corse sulla riva del Piave nasce la passione per lo sport. Nel 1958, Bepi Meneghin, riceve un’offerta di lavoro a Varese e lì si trasferisce con tutta la famiglia. Il più piccolo dei figli continua a praticare attività fisica, anche se non più tra le montagne e il Piave. È uno dei pochi bambini già strutturati fisicamente, per cui sceglie uno sport in cui poteva esercitare al meglio la sua forza: il lancio del peso. Spedisce quei quattro chili a distanze siderali, ci manca poco che non escano dal campo, eppure c’è un altro peso che non riesce a smuovere e che, anzi, lo opprime. La noia.